Punti di partenza ed arrivo
Tempo necessario
Dislivello in altezza
in m.
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti)
Eita-Rifugio Falck-Cassavrolo-Eita
2 h
270
T
SINTESI. Da Grosio saliamo in Val Grosina (ticket di accesso a Fusino), fino ad Eita (m. 1700), dove parcheggiamo l'automobile. Ci incamminiamo sulla pista per il passo di Verva, fino al cartello che segnala sulla destra il sentiero per il rifugio Falck. Scendiamo lungo il sentiero, superiamo un torrentello e risaliamo al rifugio Falck (m. 1960), Oltre il rifugio su traccia di sentiero verso sud-est, su terrieno di torbiera. Il sentiero si fa poi più marcato, volge a sud, attraversa i Riasc' e confluisce in una pista stertata che scende alle baite di Cassavrolo (m. 1925). Sempre sulla pista scendiamo al ponte sul Cassavrolo e proseguiamo fino ad intercettare la pista che scende alla piana di Eita.


Apri qui una panoramica sull'alpe Cassavrolo ed il Sasso Maurigno

Chi si trovasse a soggiornare nella splendida piana di Eita, in alta Val Grosina, ed intendesse affrontare una camminata di impegno modesto ma di grande valenza panoramica e naturalistica, può orientarsi su un anello escursionistico facile e molto frequentato, che da Eita sale al rifugio Falck, all'ingresso della Valle di Eita, traversa all'alpe Cassavrolo e ridiscende ad Eita.


Piana all'imbocco della Val Verva

Per salire ad Eita procediamo così. Lasciata la ss. 38 all’altezza di Grosio (Gròs, m. 653), entriamo in paese e prendiamo a sinistra, imboccando la strada per la Val Grosina, che, attraversata, dopo 2 km, la frazione di Ravoledo (Raulé, m. 864), si addentra sul fianco orientale della valle, all’altezza della chiesetta di S. Giacomo Maggiore Apostolo. Dopo 9 km siamo a Fusino (Fusìn, m. 1203), all’altezza della confluenza della Val Grosina Occidentale (Val de Dòsa) nel solco principale della valle (Val de Eita o Val de S-cén), presso lo sbarramento idroelettrico che serve la centrale A.E.M. di Grosio.

Eita

Ignoriamo, qui, la deviazione a sinistra che porta in Val Grosina Occidentale e proseguiamo sul fianco orientale della valle, passando poi sul lato opposto e raggiungendo un secondo ponte, quello del Gùer, che ci permette di attraversare il rio d’Avedo, il quale scende dalla valle omonima (Val de Avé, laterale occidentale della Val Grosina). La strada si fa più stretta e propone diversi tornanti, prima di portarci alla piana che si stende ai piedi di Eita (dalla quale si può vedere la caratteristica cascata della Pirla) e, dopo circa 14 km e mezzo, all’ampia conca glaciale che ospita le baite di Eita (éita, m. 1701), fra le quali spicca la chiesetta dedicata alla Madonna Immacolata di Lourdes, con il caratteristico campanile staccato. Nei suoi pressi troviamo anche il rifugio di Eita ed un’ampia spianata che ci consente di parcheggiare l’automobile. Il luogo, ameno e tranquillo, è meta di soggiorno estivo di un buon numero di grosini e villeggianti. Non facile capire quale sia l’etimologia del nome, che forse rimanda all’alto tedesco “ahto” o all’inglese “eight”, che significano “otto”.

Sentiero per il rifugio Falck

Un cartello segnala il sentiero Italia (S. I., con numerazione 201), che giunge fin qui da Malghera (data a 6 ore e 10 minuti), dal passo di Vermolera (dato a 4 ore e 10 minuti) e dai laghi di Tres (dati a 2 ore), e prosegue in direzione del rifugio Falck (dato a 50 minuti), del passo di Verva (dato a 2 ore e 10 minuti) e del rifugio Viola (dato a 5 ore e 40 minuti). Ci incamminiamo, dunque, in questa seconda direzione, lungo una pista sterrata chiusa al traffico dei veicoli non autorizzati, che procede in direzione nord, tagliando il fianco orientale del Sasso di Conca (Sasa de Conca, m. 3150) e del Sasso Colosso (Sas Calòs, m. 2532), incorniciato da un bosco di abeti, pini gembri ed ontani. Nella salita oltrepassiamo due vallecole, la maggiore Val di Conca e la più modesta Val di Pisi. Alla nostra destra vediamo il fronte dell’ultimo gradino di soglia che ci introduce al tratto terminale della Val Grosina, incorniciato dalla severa parete meridionale del Sasso Maurigno (Sas Maurégn, m. 3062). Più a destra, infine, vale a dire ad est, si apre la solitaria valle del Rio Cassavrolo (Ruasch de Casauröl), che culmina nel passo di Zandila (Pas de Zandila, o Sandina) e nel monte omonimo (m. 2936).

Rifugio Falck

Dopo un tratto incassato nella roccia, oltrepassiamo una terza vallecola, la Val di Piégni, e raggiungiamo la soglia del gradino, trovando un bivio: i cartelli ci informano che proseguendo sulla pista principale ci dirigiamo al passo di Verva, dato ad un’ora e venti minuti (Sentiero Italia, di cui stiamo percorrendo un tratto), ad Arnoga, data a 3 ore e 35 minuti o al rifugio Viola, dato a 4 ore e 50 minuti, mentre imboccando il sentiero che se ne stacca sulla destra scendiamo in pochi minuti al ben visibile rifugio Falck. Vicino al cartello un pannello illustra le caratteristiche della vicina torbiera, che è stata inserita fra i siti di interesse Comunitario per il particolare pregio naturalistico.
Lasciamo, dunque, la pista per il passo di Verva e scendiamo a destra su un largo sentiero che in breve ci porta ad un ponticello sul Roasco di Verva o di Eita (Ruàsch de Verba o Ruàsch de Eita). Passiamo così sul versante orientale della soglia della Valle di Eita e, dopo breve salita, giungiamo in vista dell'edificio del rifugio Falck (m. 1960), seminascosto dai pini mughi che in questa zona la fanno da padrone. Il rifugio venne costruito fra il 1961 ed il 1963 per iniziativa del CAI di Dervio, ed è dedicato al senatore ingegner Enrico Falck, nativo di Dongo e fondatore delle celebri acciaierie Falck con sede principale a Sesto San Giovanni. Si trova sul limite di un'incantevole radura, ed è anche legato ad alcuni curiosi equivoci. Innanzitutto su molte importanti carte viene erroneamente posizionato più a nord e più in alto (a quota 2005 m.). Non è raro, poi (ad iniziare dal cartello sopra citato) trovare la grafia erronea "Falk". Il rifugio non è gestito, per cui bisogna ritirarne le chiavi a Grosio. La sua struttura è disposta su tre piani, con acqua corrente e 18 cuccette.

Sentiero Falck-Cassavrolo

Alle spalle del rifugio, a poca distanza da una cappelletta, il marcato sentiero lascia il posto ad una traccia appena visibile che attraversa un prato e conduce ad un cartello dell'Alta Via della Magnifica Terra, relativo alla lunga traversata dalla valle d'Avedo al passo di Zandila (o Zandilla) sul fondo della Val Cassavrolo. Il cartello è posto in prossimità di un sentierino che conduce ad una torbiera, dove per molte decine di metri si perde fra pini mughi e terreno paludoso. Procedendo diritti lo ritroviamo e ci accompagna nella traversata di una splendida piana che si stende ai piedi dell'ampio versante meridionale del massiccio Sasso Maurigno. Attraversiamo una zona solcata da piccoli corsi d'acqua, i "Riasc'" (termine italianizzato in "Riacci").

Sentiero Falck-Cassavrolo

Il sentiero, dall'iniziale direzione est, piega verso sud, porta ad un bivio, al quale stiamo a destra, e termina ad una pista sterrata che, percorsa verso destra, conduce alle baite dello splendido alpe Cassavrolo ("Casaüròl"), a 1925 m. L'alpeggio è citato per la prima volta in un documento del 1378 ("in Cassaurollo") e subì un rovinoso incendio nel 1960. La posizione panoramica è particolarmente felice per il colpo d'occhio verso sud-ovest, su diverse delle più importanti cime della Valle d'Avedo.

Alpe Cassavrolo

Inizia da qui la seconda parte della camminata, con il ritorno ad Eita. Seguendo la pista sterrata, scendiamo al ponte sul torrente che scende dalla Val Cassavrolo (Ruàsch de Casaüròl) e proseguiamo scendendo sulla pista sul suo lato opposto. La pista, con fondo sterrato ed ina sfalto, procede con tratti anche ripidi nella discesa, fino a confluire nella stradina asfaltata che scende ad Eita (un cartello la dà a 20 minuti). Proseguiamo nella discesa verso destra e, ignorate alcune deviazioni, usciamo dal bosco sul lato sud-orientale dell'ampia piana di Eita. Prendiamo ora a destra, superiamo il Roasco di Verva su un ponte, pieghiamo a sinistra e, superato un secondo ponte, torniamo all'ampio parcheggio nei pressi della chiesetta, dove abbiamo lasciato l'automobile, dopo circa 2 ore dalla partenza (il dislivello approssimativo in altezza è di 270 metri).

Alpe Cassavrolo

CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line

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