ALTRE ESCURSIONI A TORRE DI S. MARIA - CARTA DEL PERCORSO

Punti di partenza ed arrivo
Tempo necessario
Dislivello in altezza
in m.
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti)
Pista Torre-Arcoglio - Prati Fontani - Alpe Canale - Alpe Arcoglio inferiore - Pista Torre Arcoglio
3 h
510
E
SINTESI. Saliti a Torre di S. Maria, acquistiamo il pass di transito, seguiamo le indicazioni per i rifugi alpini ed imbocchiamo la carozzabile che, nel primo tratto, superata la chiesetta di San Giuseppe, sale verso sud, proponendo poi una sequenza di tornanti dx-sx-dx-sx, cui segue un nuovo tratto verso sud che passa per la località dei Pizzi. Dopo una nuova sequenza di tornanti dx-sx-dx-sx-dx-sx, alla successiva curva dx la pista passa accanto ad una piazzola attrezzata per una sosta, con un tavolo e due panchine in legno. Dopo breve tratto, la strada volge ancora a destra. Parcheggiamo al più vicino slargo ed imbocchiamo il sentierino, non segnalato, che sale nel bosco, dapprima verso ovest-sud-ovest, poi nord-ovest, fino ai Prati Fontani (m. 1725), passa accanto ad un caratteristico corno di roccia e prosegue salendo in terreno aperto, passando a sinistra di un capanno ed intercettando il più marcato sentiero Alpe Canale-Bocchetta del Valdone. Lo seguiamo verso destra e raggiungiamo il limite meridionale dell'alpe Canale (m. 1900). Oltrepassate le baite centrali, su debole traccia (ignorata la pista alla nostra destra) rientriamo nel bosco di larici, tagliamo un largo dosso, superiamo un ponticello in legno e raggiungiamo il limite meridionale dell'alpe Arcoglio inferiore (m. 1976). Ci immettiamo così nel tratturo che scende ad attraversare il torrente e si porta al nucleo settenrionale dell'alpe. Qui prendiamo a destra, scendendo lungo la pista che si immette nella carozzabile che sale da Torre di S. Maria. Proseguiamo scendendo verso destra, fino allo slargo al quale abbiamo lasciato l'automobile.


La testata della Valmalenco vista dai Prati Fontani

Fra le molteplici possibilità di escursioni offerte dagli alpeggi di Torre S. Maria, sul fianco occidentale della media Valmalenco, l'anello Canale-Arcoglio si segnala per la particolare panoramicità ed è consigliabile soprattutto nelle mezze stagioni.
Raggiunta Torre di S. Maria, ci portiamo al centro del paese e, in vista della chiesa, svoltiamo a sinistra, seguendo le indicazioni "per i rifugi alpini". Ci immettiamo, così, nella carozzabile Torre S. Maria-Piasci. La strada (percorribile previo acuiqsto del pass di transito a Torre di S. Maria) nel primo tratto, superata la chiesetta di San Giuseppe, sale verso sud, proponendo poi una sequenza di tornanti dx-sx-dx-sx, cui segue un nuovo tratto verso sud che passa per la località dei Pizzi. Dopo una nuova sequenza di tornanti dx-sx-dx-sx-dx-sx, alla successiva curva dx la pista passa accanto ad una piazzola attrezzata per una sosta, con un tavolo e due panchine in legno. Da qui ottimo è il colpo d'occhio, a sud, sulle Orobie centrali, che mostrano, da sinistra, pizzi Scais, Redorta e di Coca, il pizzo di Rodes ed il pizzo del Diavolo di Tenda. Sul fondovalle possiamo scorgere la parte orientale di Sondrio.


Panorama dal sentiero per i prati Fontani

La pista ora prosegue, su una sorta di promontorio, per un tratto breve verso ovest, prima di proporre una nuova curva dx e prendere la direzione nord-ovest. Parcheggiata l'automobile ad uno slargo (m. 1470 circa), cerchiamo il sentiero che, in prossimità di questa seconda curva, se ne stacca sulla sinistra ed inizia a salire in un bosco di betulle, noccioli, larici ed abeti. La traccia non è larga, ma è continua (non ci sono segnavia né ometti). Dopo un primo tratto verso ovest-sud-ovest, che propone una serrata sequenza di tornantini, il sentiero volge a destra e sale verso nord-ovest, procedendo quasi diritto, percorrendo anche una specie di corridoio e passando per una radura con un baitello isolato, prima di uscire dal bosco ai Prati Fontani ("Funtani", o alpe Fontane, m. 1725). L'alpeggio è un eccellente terrazzo panoramico non solo sulla testata della Valmalenco, ma anche sulla media valle: ottimo è il colpo d'occhio su Chiesa Valmalenco e Caspoggio. È però anche un luogo piuttosto malinconico: la vita sembra aver abbandonato da tempo le poche baite ormai ridotte a ruderi. Oltre il limite del prato vediamo, in alto, l'alpe Canale, per la quale dovremo passare.


Il corno roccioso sul limite dei prati Fontani

Attraversiamo il prato procedendo diritti e rientrando nel bosco sul limite opposto (di nord-est). Passiamo a destra di un roccione dall'enigmatica forma di corna, che un tempo, grazie a muretti a secco nella sua parte inferiore, in passato era utilizzato come casello per la conservazione del latte. Il bosco va diradandosi e la traccia si fa più debole. Procediamo ora fra facili balze e macereti, e scorgiamo in alto, alla nostra destra, un capanno per l'osservazione, posto dai cacciatori del comprensorio su una sorta di poggio. Una breve salita ancora ed intercettiamo il più marcato sentiero che dall'alpe Canale si dirige alla bocchetta di Valdone. Lo seguiamo verso destra (nord), passando a sinistra del capanno, attraverso una sorta di porta.


Il capanno presso il sentiero

Procediamo ora all'aperto, superando una sorgente ed una valletta, prima di raggiungere il limite meridionale degli ampi prati dell'alpe Canale (Canàl, m. 1900), che ci accoglie con il compatto nucleo di baite presidiate a una doppia croce in legno. Il colpo d'occhio sulla testata della Valmalenco rimane superbo. Ci lasciamo alle spalle le baite e procediamo, diritti, verso nord-nord-ovest, lasciando alla nostra destra la pista che procede per via più breve in direzione dell'alpe Arcoglio, ed imboccando il sentiero che invece la raggiunge con un giro più largo (ovviamente possiamo anche optare per la soluzione più breve).


L'alpe Canale

Una debole traccia, in leggera salita, si porta al limite di un bel lariceto, e si fa più marcata, descrivendo gradualmente un ampio arco verso sinistra. Tagliamo così un ampio dosso boscoso, procedendo sul lato opposto verso sud-ovest, fino ad attraversare il torrente Arcoglio su un ponticello in legno. Il sentiero piega ora a destra e procede verso nord-ovest, supera un secondo amo del torrente ed esce agli ancor più ampi prati dell'alpe Arcoglio inferiore, in prossimità del più meridionale dei due nuclei di baite di cui l'alpeggio è costituito (m. 1976). Si tratta dell'alpeggio chiamato "Arcói de Triangia" perché proprietà del Consorzio di Triangia. Siamo al punto più alto dell'anello.
Procedendo diritti ci immettiamo nella pista che scende al ponte sul quale superiamo il più settentrionale dei rami del torrente Arcoglio, che esce dal laghetto omonimo, posto più a monte. Ci portiamo così al nucleo settentrionale delle baite e ci immettiamo sulla pista che, sulla nostra destra, scende ripida verso il limite del bosco. Attraversiamo così di nuovo, per due volte, altrettanti rami del torrente Arcoglio, prima di scendere ad intercettare la carozzabile che sale da Torre di Santa Maria. La seguiamo ora verso destra, iniziando la discesa terminale che passa per i Prati delle Corti (m. 1716) e Venduletto (m. 1496), e termina allo slargo al quale abbiamo lasciato l'automobile.


L'alpe di Arcoglio inferiore

CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line

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