Bassa Valtellina vista dal Dosso di Sopra

Punti di partenza ed arrivo
Tempo necessario
Dislivello in altezza
in m.
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti)
Campo-Dosso di Sopra-Bocchetta-Culmine di Campo-Campo
3 h
320
EE
SINTESI. Raggiunta Campo Tartano percorrendo la provinciale 11 della Val Tartano, parcheggiamo al cimitero (m. 1049). Torniamo indietro alla chiesa di S. Agostino, trovando, sulla destra della strada, un sentiero che taglia quasi in piano, verso nord-ovest, il ripido versante sotto il Culmine di Campo. Dopo una leggera salita, scendiamo ad intercettare una stradina che porta quasi subito al nucleo del Dosso di Sopra (o Case di Sopra, m. 970). Saliamo fra le case ed alle spelle dell'ultima troviamo, sul limite di un prato, un sentiero che, dopo un tratto esposto e scalinato (attenzione) prosegue con qualche saliscendi verso nord, fino ad intercettare uns entiero che sale da sinistra dalla strada provinciale 11. Pieghiamo a destra e lo seguiamo (segnavia boanco-rossi); dopo un tornante sx ed un tratto esposto scavato nella roccia, alla bocchetta di quota 977. Prendiamo a destra (segnavia rosso-bianco-rosso) e proseguiamo sul sentierino che sale seguendo il crinale verso sud, raggiungendo il poggio panoramico di quota 1000. Proseguiamo sul sentierino. Nel primo tratto sale con pendenza modesta, poi il crinale si allarga (attenzione alla traccia) e la pendenza si accentua. Superato, sulla sinistra, un modesto gradino roccioso, il sentiero raggiunge una pineta e prosegue quasi pianeggiante. Ignorata una deviazione a destra, torniamo a salire. Poi il sentiero si affaccia al versante meridionale, che guarda su Campo. A qualche decina di metri di distanza, sulla sinistra, si trova una grande croce del Culmine di Campo, ben visibile da Campo, e collocata poco sotto la cima (m. 1301). Tornati sul sentiero, scendiamo, infine, facilmente al paese, verso sud. Il sentiero è, nel primo tratto, assai ripido, ma si fa poi più dolce, fino a raggiungere le case più alte di Campo Tartano (m 1062). Da qui in breve torniamo al parcheggio presso il cimitero.


Campo Tartano e la bassa Valtellina

Fra le tante camminate che hanno come base Campo Tartano, il paese posto in posizione eccezionalmente panoramica all’imbocco della Val di Tartano, si colloca anche l’anello del Culmine di Campo, che da Campo, sfruttando un sentiero poco noto, traversa sul ripido e roccioso fianco occidentale del Culmine, portandosi alla bocchetta che si affaccia sulla Val Fabiolo. Dalla bocchetta un sentierino percorre interamente il crinale che sale al Culmine di Campo ed alla sua grande croce, per scendere infine a Campo, dove l’anello si chiude. Si tratta di un’escursione di grande valore panoramico, consigliabile in autunno ed in primavera. Alcuni passaggi esposti richiedono però attenzione e terreno asciutto.


Il Culmine di Campo visto da Somvalle

Punto di partenza è Campo Tartano, che raggiungiamo staccandoci dalla ss 38 dello Stelvio a destra dopo il viadotto sul torrente Tartano (per chi procede verso Sondrio). Imboccata la pedemontana orobica, la lasciamo prendendo di nuovo a destra al primo svincolo con segnalazione per la Val Tartano.


Apri qui una fotomappa della salita dalla bocchetta sopra Sostila al Culmine di Campo

Iniziamo così a salire sulla strada che porta in Val Tartano (provinciale n. 11), inanellando 12 tornanti prima di passare a sinistra della chiesa di S. Agostino a Campo Tartano. Poco oltre possiamo parcheggiare presso il cimitero (m. 1049).


Sentiero Campo-Dosso di Sopra

Ci mettiamo in cammino ridiscendendo alla chiesa: sulla destra della strada vediamo la partenza di un sentiero che procede diritto verso nord-ovest a monte della strada. Si tratta di un sentiero marcato, protetto da corrimano sul lato sinistro perché il versante a valle è molto ripido. A monte, invece, su un versante altrettanto ripido gli audaci larici si aprono a tratti mostrando gli incombenti roccioni rossastri del versante occidentale del culmine, che assumono forme selvagge ed impressionanti.


Sentiero Campo-Dosso di Sopra

Procediamo quasi in piano fra castagni, qualche raro abete, larici e betulle. Alle nostre spalle il campanile della chiesa fa capolino fra le piante, mentre sul fondo spicca la boscosa dorsale del dosso Tacher, che separa la Val Lunga dalla Val Corta.  Passiamo a sinistra di un rudere di baita e poco più avanti ne incontriamo un secondo. Poi a destra del sentiero compare un muretto a secco. Saliamo leggermente, passiamo appena sopra un prato con alcune arnie e giungiamo a vedere davanti a noi un ampio scorcio della bassa Valtellina e della parte terminale del lago di Como. Scendendo leggermente superiamo poi una rete paramassi poco a monte ed una panchina in legno che invita a soste meditabonde. Alla nostra destra le rocce del versante assumono la forma di un ardito picco.


Sentiero Campo-Dosso di Sopra

Ignorato un sentiero che si stacca salendo alla nostra destra scendiamo ad intercettare una stradina che sale fin qui dalla strada della Val Tartano. Seguendola, in breve siamo alle case del Dosso di Sopra (o Case di Sopra, m. 970), che sembrano letteralmente aggrappate al ripido versante. Il panorama su bassa Valtellina e lago di Como si allarga. La stradina termina ad uno slargo che funge da parcheggio. Lo attraversiamo e seguiamo il sentiero che sale fra le case, passando per una cappelletta.


Il Dosso di Sopra

Alle spalle delle case più alte troviamo un breve prato, sul cui limite parte un sentiero. Una volta individuato, non lo perdiamo più. Il sentiero prosegue diritto, con modestti saliscendi, verso nord-nord-est. Nel primo tratto passiamo per un punto esposto, superando una roccia scalinata. Poi entriamo in una selva, procedendo in leggera discesa. Superato un valloncello con pietrame franoso, proseguiamo sempre diritti sul sentiero che in alcuni tratti è un po’ sporco, ma sempre ben visibile, fino ad intercettare un sentiero che sale dal nostro lato sinistro. Si tratta del sentiero che di solito viene utilizzato per raggiungere per la via più breve Sostila, in quanto parte da uno slargo poco dopo il decimo tornante della strada della Val di Tartano.


Sentiero Dosso di Sopra-Crinale Val Fabiolo

Saliamo ora verso destra, seguendo i segnavia bianco-rossi, poi volgiamo a sinistra e superiamo un secondo tratto esposto, nel quale il sentiero è scavato nella roccia (massima attenzione). Dopo questo passaggio siamo alla bocchetta di quota 977, che si apre sulla parte mediana della Val Fabiolo, la valle che confluisce nel fondovalle a Sirta. Un tempo era questo lo sbocco della Val Tartano, prima che il torrente Tartano scavasse una nuova profonda forra più ad ovest. Davanti a noi, a nord, si mostra il brullo ma suggestivo profilo del Crap del Mezzodì (m 1031), che chiude la visuale a nord. Alla sua sinistra, sullo sfondo, è ben visibile la valle di Spluga, in Val Masino.
La visuale, ad ovest, raggiunge la sommità del Lario. Ad est, invece, la bocchetta si affaccia ai ripidi prati che scendono alle baite del Prato e di qui a Sostila, uno dei più caratteristici nuclei orobici. Diversa è però la nostra meta, perché, piegando a destra, dobbiamo seguire un esile sentiero che risale interamente, verso sud,  il crinale fino al Culmine di Campo.


Apri qui una panoramica sulla bassa Valtellina dal dosso panoramico di quota 1000

Dopo breve tratto siamo ad un poggio panoramico di quota 1000 e proseguiamo sul crinale, seguendo il segnavia rosso-bianco-rosso. La traccia, che spesso si fa labile, percorre, verso sud, il crinale che separa la val Fabiolo dalla bassa Valtellina. La salita avviene, in buona parte, in un bosco che, nelle belle giornate, appare pervaso di luce, in un’atmosfera di fiabesca bellezza. Ne l primo tratto sale con pendenza modesta, poi il crinale si allarga (attenzione alla traccia) e la pendenza si accentua. Superato, sulla sinistra, un modesto gradino roccioso, il sentiero raggiunge una pineta e prosegue quasi pianeggiante. Ignorata una deviazione a destra, torniamo a salire, mentre a destra si apre un primo scorcio della Val di Tartano. Nel fianco orientale della valle si nota l’imbocco della laterale val Vicima. Appare anche l’abitato di Campo Tartano e, sul sottostante fondovalle, lo sbarramento idroelettrico sul torrente Tartano.


Apri qui una panoramica su bassa Val Fabiolo e versante retico dal sentiero per il Culmine di Campo

Non è facile individuale dove sia esattamente il punto sommitale: di certo si trova nella bella pineta che stiamo attraversando. Il bosco regala senza dubbio suggestioni ed incantevoli giochi chiaroscurali, ma toglie molto valore panoramico alla cima. Poi il sentiero si affaccia al versante meridionale, che guarda su Campo. A qualche decina di metri di distanza, sulla sinistra, si trova una grande croce del Culmine di Campo, ben visibile da Campo, e collocata poco sotto la cima. Tornati sul sentiero, scendiamo, infine, facilmente al paese. Il sentiero è, nel primo tratto, assai ripido, ma si fa poi più dolce, fino a raggiungere le case più alte di Campo Tartano (m 1062).


Pineta prima della Croce del Culmine di Campo

Prima di tornare al parcheggio del cimitero, però, portiamoci a sinistra, alla bocchetta compresa fra i nuclei di Case e Somvalle: dai suoi prati si apre infatti un bel colpo d'occhio sul gruppo del Masino. Mancano all’appello diverse cime, ma, da sinistra, possiamo riconoscere, in primo piano, le cime della Merdarola (sciöme da merdaröla) e la costiera Cavislone-Lobbia, poi, in secondo piano, le più note cime del pizzo Porcellizzo (sciöma dò porsceléc'), dei pizzi Badile, Cengalo e Gemelli, dei pizzi del Ferro (sciöma dò fèr) e della cima di Zocca. I più famosi cima di Castello, punta Rasica e pizzi Torrone sono nascosti dalla costiera Arcanzo-Remoluzza. Occhieggiano appena, sulla destra, infine, il monte Disgrazia ed i Corni Bruciati.


Case, Somvalle e bassa Val Tartano dal sentiero che dal Culmine scende a Campo Tartano

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