SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it): S. Enrico imperatore

PROVERBI

La paia l'è òr, el karècc l'è argent e la föia de castàa la val nient
(il fieno è oro, il fieno dozzinale è argento e la foglia del castagno non vale nulla – Morbegno)
L’è méi ün üsèl in capia che cént per aria (è meglio un uccello in gabbia che cento in aria)
Li busgìa li vén giù dal nàs e li va in bóca
(le bugie escono dal naso e vanno in bocca, cioè vengono scoperte - Sondalo)
A ciapà l’é dulcédu, a dà fò l’é suspiràmus (ricevere è dolce, dare è amaro - Teglio)
La nìula rùsa l’è mai mòrta dàla sìi
(la nuvola rossa non è mai morta di sete, cioè porta pioggia - Val Tartano)
Ci ca mäl nu fa, tema nu l'à (chi non fa del male, non ha timore - Val Bregaglia)
Al matrimoni l'é miga nòma rosi e fiùr, ma 'l gà da spèss spin da divèrs culùr
(il matrimonio non è solo rose e fiori, ma spesso ha spine di diverso colore - Poschiavo)

VITA DI UNA VOLTA

Don Domenico Songini, nel bel volume “Storie di Traona – terra buona” (vol. II, Bettini Sondrio, 2004), così descrive la vita estiva sugli alpeggi:

"Salivamo ai primi di giugno, accompagnando il bestiame, sui monti che fan da corona al paese che si distende sul fondovalle. Gli ottantatre giorni d'alpeggio eran lunghi, interminabili per noi e per le famiglie che lasciavamo. Noi pastori eravamo legati alle mandrie da orari indicati dal sole. Dalle ombre che s'allungavano mutevolmente sui dirupi, regolavamo la conduzione dell'alpe: le mungiture, l'efficienza del pascolo, la suddivisione dell'area pascolativasecondo il fabbisogno giornaliero, i lavori di casèra, le faccende in baita, l'approvvigionamento della legna.
Il trasloco da una zona all'altra, da un "calégg" all'altro, si faceva sempre più scomodo, man mano che si saliva verso la cima, la parte più elevata dell'alpe… Il ventottesimo giorno di alpeggio, tutti i "lacè", proprietari di bovine da latte affidate ai caricatori d'alpe, salivano a controllare la mungitura che sarebbe poi servita a quantificare il compenso dell'intera stagione. I pastori agghindavano le mucche di sonagli, bronze e "zampogn" quasi ad accogliere festosamente i proprietari. Era la giornata più impegnativa, anche perché doveva dimostrare alla luce del sole l'onestà del caricatore e dei pastori, che rifuggivano da espedienti truffaldini - di cui si sussurrava maliziosamente per altre alpi - , come di una prima mungitura in ore antelucane, per diminuire il livello del controllo ufficiale. Si sarebbe trattato in effetti d'una meschina truffa che sarebbe stata facilmente smascherata.
Ma i caricatori d'alpe della nostra costéra erano noti per professionalità e per onestà: ricorreva spesso l'affermazione "la farina del diavul la va sempre in crusca ed il furmac quagià da i imbroiùn va sempre a cagnun..."

I proprietari, del resto, non si sarebbero lasciati abbindolare e, in caso di valutazione scarsa, si ripromettevano di ricorrere, in stagione successiva, ad alpeggiatori più corretti…
Nella gerarchia dei conduttori d'alpeggi, il caricatore ricopriva, ovviamente, il primato d'autorità a tutti gli effetti, seguito, in ordine preciso, dal casaro, dal capo-pastore, dai pastori, dal cavrèe e, infine, dai cascìn.
Le precedenze si evidenziavano nella scelta del "paiùn" o pagliericcio per il riposo, nel posto a tavola, nel succedersi dei turni di custodia del bestiame.

La regola delle precedenze era indicata anche da una cantilena molto diffusa, rivolta dal casaro alla regiura della malga:

Mora, mora fa tant lacc'


che doman farò ‘l furrnagg'
l furmagg ‘l va al padrun
la mascarpa l'è del garzun
ol fiorin i' è del cascin
e la scocia la va ai cionin.

Questo "statuto dei lavoratori dell'alpe" era ripetuto in tutti i toni dal capo pastore ai suoi sottoposti, specialmente ai pastorelli. Per questi - almeno in qualche alpeggio - vigeva un'usanza, a dir poco, sadica: il primo giorno, "il past" la refezione, era straordinariamente ricca, con profusione di panna, sì da lasciare presagire un ottimo trattamento per la stagione incipiente e questo rimaneva la convinzione delle mamme che avevano accompagnato il figlio: "È in buone mani, non gli mancherà niente, persino la panna a disposizione... A casa noi ce la sogniamo"
Spiace turbare l'ottimismo delle mamme che scendevano, pur col magone della lontananza del figlio per circa 80 giorni, ma coll'illusione dell'alimentazione più che gradevole... Il cascìn, sprovveduto, si rimpinzava tanto da non avvedersi che l'appagamento e la sazietà del primo giorno gli avrebbe creato un senso di disgusto e nausea tale da distoglierlo da ulteriori assaggi; questo rientrava nei progetti dei capi d'alpe: la panna era riservata esclusivamente alla confezione del burro o del formaggio "grasso"… Rientravano nelle competenze del capo-pastore, oltre che il regolamentare gli spostamenti delle mandrie secondo la consistenza dei pascoli, anche il dare dei buoni insegnamenti di comportamento.

Specialmente i capo-pastore che pensavano ai figlioli lasciati al paese, riversavano sui cascin novellini maggiore attenzione: l'episodio del rimpinzamento di panna era un caso isolato, mentre si instaurava un rapporto di famiglia, tra grandi e piccoli.
Qualche volta un vitello o una manzetta, attirati dall'erba più saporita, s'allontanava dalla mandria che brucava nel pascolo assegnato, sotto l'occhio vigile del pastore e del cascin, coadiuvati dai cani ben addestrati.
La scomparsa d'un capo di bestiame era un dramma per tutta la comunità dell'alpe e suscitava le recriminazioni del "padrùn", che avrebbe dovuto risarcire il danno al proprietario o lacè: unica eccezione era riservata alle pecore che, si sa, corrono frequenti rischi nelle cengie sulle quali si avventurano. Frequente perciò il richiamo del capo-pastore ad una vigilanza assidua."

STORIA
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AMBIENTE

 

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I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

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PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

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