SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it):
S. Fausto martire

PROVERBI

Quand el gal el canta fö de ura, se l’è serén el se nigùla
(quando il gallo canta ad un’ora diversa dal solito, se è sereno si rannuvola – Ponte)
Se 'l sgela i pè fò de stagión o néf o acquazón
(se il piede gela fuori stagione, o vien neve o viene un acquazzone - Sondalo)
Chi tròp se fida inté 'l sach al se liga (chi si fida troppo, si lega in un sacco - Sondalo)
Chìi sént e ‘l tas mantégn la pas (chi esente e tace mantiene la pace - Tirano)
Chìi sgùla trop olt al rìs’cia de crudà giù (chi vola troppo alto rischia di cadere giù - Tirano)
Màc’ sciüc’, gràn per tüc’ (maggio asciutto, grano per tutti - Teglio)
Chi sùmena spin al vaghi miga a pé biòt (chi semina spine non vada a piedi nudi)
Quel ch'è statc al po turnär (quel che è stati può tornare - Val Bregaglia)
La noit la porta cunségl (la notte porta consiglio- Poschiavo)

VITA DI UNA VOLTA

Novémbre

Éi vedù un gròc' de còrf
sg`golàr ó de 'l mè pir:
al paréa una sc'quasàda
de pir néir su la néf...
Mi me rigòrdi
de la cùguma sóra la pigna
e de tüc' quì lór che i gh'èren
in de la mia bàita ilóra.
Mi me rigòrdi!

Novembre

Ho visto uno stormo di corvi
svolare dai rami del mio pero:
sembrava una scrollata
di pere oscure sulla neve.
Io mi ricordo
della vecchia caffettiera sopra la stufa
e di tutte quelle cose che affollavano
la mia casa allora.
Io mi ricordo!

(Dalla raccolta di Giuseppina Martinelli, pubblicata sul Bollettino della Società Storica dell’Alta Valtellina del 1999, nell’articolo “Mi me rigòrdi…”, di Michela Pola)

Nella Prefazione ri Remo Bracchi al “Dizionario etimologico grosino”, di Gabriele Antonioli e Remo Bracchi (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio), leggiamo:
"Dal crepuscolo della sera a quello del giorno successivo si estende il dominio della tenebra e degli spiriti del male che la popolano. Gli antichi statuti obbligavano a chiudere perfino le osterie dopo i rintocchi della sera. Si consigliava di non uscire di casa per nessun motivo. I vecchi sentenziavano: Se savésuf cusa al vòl dir la nöc', meterísuf gnà un dì fò de un böc, oppure: guai ramar su insalata dòpu l'avenzaria, perché, allo spegnersi degli echi delle campane, al gira nóma í strii e i strión. I pannolini dei neonati si dovevano ritirare in casa, per evitare che le streghe potessero impregnarli dei loro malefici. Uscendo di casa il mattino, il segno della croce aveva funzione di esorcismo."

Cirillo Ruffoni, nel bel libro di memorie "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola" (Tipografia Bettini, Sondrio, 2003), relativo ai primi anni del secondo dopoguerra, scrive:
Quando ormai la coloratissima stagione dell'autunno era già inoltrata, spesso al mattino la terra del campo davanti a casa nostra si presentava coperta da una crosta gelata e da un sottile velo di brina. Come altre persone, anche i nostri genitori andavano nei boschi a raccogliere foglie dei faggi da utilizzare per i letti oppure dedicavano le loro attenzioni alle scorte di legna per l'inverno. Nei prati, secondo un'antica consuetudine, le pecore potevano pascolare liberamente, senza più rispettare confini e proprietà. Noi bambini, invece, dopo i faticosi giorni impiegati nella concimazione dei terreni, aspettavamo con impazienti l'arrivo di quel magico prodigio che è la neve. Con lei tutto il paesaggio cambiava e si entrava ufficialmente nell'inverno. Che stagione particolare, piena di freddo e di disagi! Gli uomini, però, avevano imparato ad utilizzarla per effettuare tutti i trasporti pesanti con le slitte e noi ad ottenere da lei nuove e infinite occasioni di gioco. Alle nostre latitudini, la vita è caratterizzata proprio dalla profonda differenza che intercorre fra le varie stagioni. E' incredibile la distanza (come qualità della vita) che separa l'estate dall'inverno: passare dall'uno all'altro è come recarsi in un altro mondo e questo naturalmente contribuisce a rendere vario e stimolante il nostro ritmo di vita. Pensate a come deve essere diversa la condizione psicologica di chi vive in regioni in cui la natura e il paesaggio sono quasi completamente immutabili per tutto l'anno e per tutti gli anni!”

Sempre Cirillo Ruffoni, in "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000, scrive:
"Novembre ha già spogliato i boschi di latifoglie dei loro variopinti colori; solamente i larici conservano ancora gli aghi sottili che hanno assunto una tonalità giallo-oro. I giorni si succedono uguali, con il cielo sereno, l'aria limpida e immobile e il sole tiepido. La natura appare come caduta in letargo. Alcune volte dal lago di Corno una bassa nebbia entra in Valtellina, si insinua nelle valli laterali, ma non arriva a superare i paesi più alti e ristagna immobile come un grande mare bianco. Allora chi si trova al di sopra, con il cielo di un azzurro purissimo e l'aria limpida, ha l'impressione di vivere in un luogo fantastico, isolato dal mondo.
La stagione dei raccolti è finita da tempo, ma nel paese gli abitanti sono sempre indaffarati in nuovi lavori. Le donne raccolgono le foglie dei faggi, preziose per riempire i sacconi che servono come giacigli. In molte famiglie si approfitta del cambio delle foglie per lavare e rammendare le tele di canapa. Nei boschi si raspa lo strame per gli animali. Da qualche "aial", sperduto sulla montagna, si leva una colonna di fumo, indice sicuro che lì qualcuno sta producendo il carbone. Molti raccolgono legna: tutti aspettano la neve, perchè solo con quella è possibile effettuare il trasporto di materiali pesanti o da luoghi lontani.
Gli uomini scrutano il cielo, alla ricerca di un indizio che segnali un cambiamento, ma ogni giorno sorge identico al precedente. La natura è immobile, come nell'attesa di un evento che non arriva mai; pare che il tempo si sia fermato.
- Ve lo dicevo io, il mese di ottobre, quando c'è stata quella nevicata precoce:
Quand èl fiòca sö la foia,
el sen tè la vòia
(quando nevica sulla foglia degli alberi, il tempo si toglie la voglia) - afferma compiaciuto il vecchio Otobono dei Ruffoni..."

STORIA
-

AMBIENTE

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I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

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PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

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