SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it):
S. Teodoro, S. Romolo, S. Emanuele, Eginardo, Manuel, Quadrato

PROVERBI

Marz el dì e la noc cumpàrs
(a marzo la notte ed il giorno sono eguali - Montagna)
Màrs fuégn e urìl piöf piöf i mét al gràn in dela cöf
(marzo ventoso ed aprile piovoso portano abbondanti raccolti di grano – Grosio)
Bégna sa n'inténda da lüni e da tacuìn par semà l'ort e 'l runchetìn
(bisogna essere esperti di lune e taccuini per seminare orti e ronchetti - Poschiavo)
Quand che ‘l manca la sal e la farina, al ghè ‘l diaul anca in cüsina
(quando mancano sale e farina, c’è il diavolo anche in cucina)
Cativa lavandéra la tròva mai na bóna préda (una cattiva lavandaia non trova mai una buona pietra)
Al catív zapadú tücc i zapp i ghe da dulù (al cattivo zappatore tutte le zappe danno dolore)
Par fè ördan, ghe vö creè un desórdan (per fare ordine, bisogna creare un disordine - Samolaco)
L’è ‘na bùna campana se sa la sént de luntàna
(la buona campana si sente da lontano - Tirano)
ün che pisc-sc(i)ä tènt e mèng(i)ä fort, al g'a mai témmä de la mòort (uno che orina molto e mangia forte non ha mai paura della morte, gode di buona salute - Villa di Chiavenna)
Un diàul scàscia l'altru (un diavolo scaccia l'altro - Poschiavo)



VITA DI UNA VOLTA

La medicina popolare di un tempo, alla luce della scienza medica contemporanea, non può non suscitare sorriso. È però di non poco interesse recuperare antichissimi saperi che, pur senza il fondamento di riscontri empirici rigorosi, hanno accompagnato come speranza di un sollievo dai mali le generazioni passate. Ecco cosa scrive, in proposito, Tullio Urangia Tazzoli, ne "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari” (Anonima Bolis Bergamo, 1935):

“La medicina popolare nel Bormiese oltre ad essere, per dirla col Niceforo, "un misto di astrologia, di terapeutica sacra, di mitologia, di teogonie sparite, di ricette medioevali„ è, anche, frutto di esperienza e di pratica secolare specie per certe erbe, fiori e radici essenzialmente alpine la cui virtù terapeutica era base della farmacopea benedettina e che la farmacopea ufficiale moderna in gran parte riconosce. Non crediamo di riferire, quindi, precetti nuovi: abbiamo avuto cura però di scegliere, fra le numerosissime ricette della medicina popolare bormiese, poche fra le più caratteristiche e le più comunemente usate.
Riferire troppo strani medicamenti ci parve recare offesa alla suscettibilità ed all'amor proprio dei Bormiesi odierni tanto più che la maggior parte di detti medicamenti non si usano più: pure qualcuno di quelli d' antico uso riportammo onde dare una idea della popolaresca bormina, sia pure retrospettiva, e per meglio ambientare gli usi ed i costumi locali.
Al quale scopo lo studioso di botanica riconoscerà che i decotti, i cataplasmi, gli elixir della flora usata nel Bormiese sono costituiti di flora montana e, per di più, essenzialmente alpina.
Non vi è famiglia, si può dire, dell'ex Contado che non conservi nell'alcool o nell'acquavite radici di genziana - lutea o punctata -, che non abbia il lichene islandico raccolto secco o già preparato, che non tenga una riserva di camomilla alpina (la matricaria camomilla non è usata come la specie alpina - leucanthenum alpinum), che non conosca l'uso della arthemisia absinthium - (assénz), della achillea muscata e nana (tanéda de montagna), del ginepro - juniperus nana - (genébro)
e di parecchi altri fiori, erbe e radici.
Oltre all'uso famigliare la flora alpina locale provvede, con la distillazione delle sue essenze, ai liquori " Braulio „ e " Camomilla alpina „, caratteristici del luogo giustamente noti ed assai largamente apprezzati.

Rimedi per le persone

Per i reumi
(per i réum)
Si fa scaldare in un recipiente una manciata di assenzio - arthemisia absinthium - (assénz) pestato con due bastoncini di legno a contràsto (!) ovvero si scalda una pietra verde che si mantiene sulla parte ammalata una notte o due...

Contro il bruciore degli occhi

Kucin ke'l brugia i dgl (quando bruciano gli occhi) si tiene sull'occhio ben stretta una rana viva L.
Contro le punture velenose
Per le punture (spongíuda) di api, vespe o scorpioni si estrae l'aculeo e, sulla puntura, si mette dell'acqua...

Per guarire di un colpo di sole o d'aria

Per guarire di codesto disturbo detto volgarmente al mal
de la luna  bisogna praticare un salasso oppure usare un beverone di acqua con fior di farina di frumento...

Per guarire dall'epilessia

Per guarire dall'epilessia o male caduco (mal kadúk) mangiare farina di frumento cotta ed impastata con la rugiada caduta nella notte di S. Giovanni !...

Per la ritensione d'orina

Per quelli che hanno la ritensione d'orina o male della vescica (al mal de la bisiga) si adopera un decotto di erba cavallina, - equisetum arvense - o erba boschiva che si applica con bagnoli alla parte ammalata oppure 4 o 6 porri,- allium porum - arrostiti nell'olio di scorpione che, pestati poi minutamente, se ne fa un impiastro e questo si pone, più caldo che sia possibile, sull'inguine...

Per il mal di schiena

Per al mal de skéna si fanno bollire cinque qualità di cose:
miele, resina liquida di larice (laresc) - abiex larix -, grasso di animale maschio, olio vergine di lino (lin) ed olio fino di oliva (oliva) e se ne fa un unguento od impiastro. Questo rimedio serve anche per i tagli e per le piaghe...

Per il gonfiore

Per il gonfiore (al sgónfi) si fa un impiastro di farina d'orzo (clómega), alcuni la fanno cuocere, poi lo si applica ed il gonfiore svanisce a poco a poco - oppure si scalda un mattone (kuadrél) e si applica finchè il gonfiore svanisce...

Per l'irregolarità delle mestruazioni

La limatura di ferro, non arrugginita, è un buon rimedio per le giovani quando hanno irregolarità dei mestrui (remédi per li matéla ke li tégnen miga i kórz giúst).

Per le punture delle api

Per le punture (spongiísda) delle api, vespe o scorpioni si estrae, anzitutto, l'aculeo e sulla puntura si mette un poco di pantano o sterco fresco di vacca (!) con aceto annacquato (asce) o foglio di malva... oppure si tocca la ferita con un ferro
rovente...

Per le emorroidi

Per le emorroidi (morbidi) si usa unguento di aglio – allium sativum - ben cotto con sapone molle...

Contro il verme solitario
ed i geloni
Si impiega spesso, come vermifugo facendone collana ai bambini o per fare frizioni per combattere i geloni, l'aglio allium sativum...

Per far nascere i capelli sulle teste pelate
Per far nascer su i kózz si abbrustoliscono tre rane vive, la cenere si mescola con mele cotte o, meglio ancora, con pece liquefatta e con questo unguento si unge la testa pelata !...

Contro il male di denti
Vaporizzazioni di infusione di semi in acqua bollente di giusquiamo (erba de santa Apolónia) - Hyoscyamus niger - oppure la masticazione delle radici di imperatoria (imperatòria) - pencedanum ostruthium... Si usa, anche, una buona presa di tabacco e, quando il dente è cariato, si può toccarlo con un chiodo arroventato...

Contro í dolori di ventre
Foglie dí ranuncolo glaciale (érba kamocejra) - ranunculus glacialis - specie il batuffolo fibroso (baia) di esso che si ritrova nello stomaco dei camosci, così almeno credesi volgarmente, oltre a decotti di tanedino di monte (tanéda de montagna) - achillea moscata...

Contro i calli
Il sugo caustico dell'erba da verruche (erba di por) - chelidonium majus..."

STORIA
-

AMBIENTE

Da Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore):




 

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I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

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PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

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