La piana di Poira, posta sul limite orientale della media Costiera dei Cech, ne rappresenta la perla, il luogo più gentile ed ameno. Di qui possono passare diversi anelli di mountain-bike e diversi percorsi escursionistici. Ecco alcune proposte, che partono dal piano, cioè da Traona.Diverse sono le possibilità per raggiungere Traona: possiamo, ad esempio, staccarci dalla ss. 38 dello Stelvio al primo svincolo per Talamona (per chi viene da Sondrio), imboccando subito, a destra, un sottopasso che ci porta al ponte di Paniga (dove un semaforo regolamenta la circolazione a senso unico alternato). Superato il ponte, prendiamo a sinistra, attraversiamo Campovico e, ad una strettoia, passiamo a destra del bel ponte di Ganda, alla periferia di Morbegno.  
Superata la strettoia, dopo una breve salita raggiungiamo la strada che da Morbegno sale a Dazio; percorrendola in discesa, lasciamo alla nostra sinistra il ponte sull'Adda che porta a Morbegno e proseguiamo fino a Traona. Qui possiamo cominciare la salita in mountain-bike. Torniamo indietro, dalla rotonda in centro al paese, per un tratto, e lasciamo la strada provinciale Valeriana, staccandocene sulla sinistra appena dopo un ponte sul torrente Vallone: ci ritroviamo sulla strada che sale a Mello.  
Salendo, incontriamo ben presto il Convento,  
che ospitò, dal secolo XVIII,  
frati francescani,
e che rappresenta un punto di osservazione eccezionalmente panoramico sulla bassa Valtellina e sull'alto Lario.  
Superato il Convento, proseguiamo fino al tornante sinistrorso (a circa 800 metri da Traona), dove una pista si stacca, sulla destra, dalla strada, e prosegue per circa mezzo chilometro, con andamento quasi pianeggiante, fino alla località Manescia, piccolo nucleo di case circondate da bei vigneti.
Se proseguiamo ancora, sempre in direzione est, incontriamo una cappelletta e, subito dopo, la chiesetta quattrocentesca di Santa Caterina di Corlezzo (o Corlazzo):
lasciamo per qualche minuto la mountain-bike e sendiamo sulla destra, sfruttando un sentierino, alla vicina chiesetta secentesca di Santa Apollonia, circondata da alcuni ruderi di baite e posta
in una posizione panoramicamente assai felice: di qui, infatti, dominiamo la parte orientale di Morbegno e l'imbocco della Val Gerola.
Torniamo sulla strada che sale a Mello:  

poco oltre un tornante destrorso, troveremo un cartello che segnala il castello di Domòfole. Per raggiungerlo, ci stacchiamo, sulla sinistra, dalla strada, percorrendo una breve pista ed un sentiero, che ci porta a ridosso del rudere, al quale non si può accedere perché è pericolante. Il castello subì due distruzioni: la prima, nel 1292, ad opera dei Vitani, la seconda, nel Cinquecento, ad opera dei Grigioni, cui era stata assegnata la Valtellina.

Torniamo, quindi, sulla strada e riprendiamo a pedalare verso Mello (m. 681), dove ci accoglie la chiesa parrocchiale di San fedele, che si staccò da Traona nel 1441. Portiamoci,

 
poi, nella parte alta del paese, dove parte una pista, con fondo sterrato ed in cemento,
che sale fino a Poira di Mello, o Poira di Fuori (m. 1118), dove termina.
Chi volesse salire al maggengo a piedi, può percorrere un'interessante variante: a Mello, invece di portarsi sulla parte alta del paese, può dirigersi verso il suo limite occidentale, dove parta una pista sterrata che attraversa la valle di San Giovanni e porta alla bellissima chiesa di San Giovanni di Bioggio (m. 691). Non raggiungiamo, però, il cuore della valle, perché, in corrispondenza della cappella di
S. Antonio, ci stacchiamo dalla pista sulla destra,
 
e seguiamo un sentiero, non molto evidente, che sale, ripido e diritto, nel bosco,  
fino ad alcuni  
ruderi di baita.  
Pieghiamo, quindi, a destra, seguendo  una traccia di sentiero, che ci porta nel cuore di una vallecola: ci portiamo, così, sul suo lato opposto (orientale),  
dove troviamo una nuova traccia di sentiero, che ci porta, dopo una ripida e breve salita, al limite inferiore  
dei prati di Poira di Mello.  
Davanti a noi, in alto, il frastagliato crinale che separa la Costiera dei Cech dalla Valle dei Ratti.  
Dai prati del maggengo  
si gode di un bello scorcio sull'alto Lario.  
Portiamoci ora sul lato opposto dei prati,  
verso est,  
per effettuare una bella traversata a Poira di Civo, o Poira di Dentro.  
La traversata va effettuata con la bike in spalla, e può seguire due itinerari:  
il primo passa  
per le baite di Pegola (dove ci viene regalata anche una perla di saggezza popolare),  
che raggiungiamo risalendo i prati verso est-nord-est: poco sopra le baite, troviamo una poco pronunciata sella, valicata la quale  
ci affacciamo alla splendida piana di Poira di Civo.  
La seconda possibilità di porta nel cuore della bellissima pineta, che ricopre il modesto dosso (m. 1148) che separa Poira di Mello da Poira di Civo.  
In questo secondo caso, dobbiamo rimanere più sulla destra (direzione est), risalendo i prati fino a trovare la pista, ciclabile, che attraversa la pineta.  
Sul lato opposto  
scendiamo leggermente,  
fino a raggiungere
la graziosa e recente (2000) chiesetta di Sant'Abbondio.  
Il panorama sul versante delle Orobie  
occidentali è eccellente, soprattutto in direzione delle valli del Bitto.  
Se torniamo indietro, in direzione della bocchetta di Pegola, troviamo una pista, tracciata di recente,  
che, procedendo verso ovest-nord-ovest,  
passa  
per la località Poncio (m. 1263), 
poco oltre la quale termina.
Torniamo a Poira, dove diverse sono le possibilità per chiudere l'anello: la più breve è quella di attraversare la piana, in direzione est, fino a raggiungere la strada asfaltata che sale da Roncaglia. Scendendo per questa strada, oltre Roncaglia, intercettiamo la strada che congiunge Serone a Caspano; prendendo a destra, scendiamo a Serone e, prendendo poi a destra, torniamo a Mello.

Se, invece, poco sotto Roncaglia prendiamo a sinistra, saliamo a Caspano e possiamo proseguire verso est: se, ad un bivio, prendiamo a destra, possiamo scendere, passando per Cadelpicco e Cadelsasso, a Dazio, e di qui al ponte sull'Adda a nord di Morbegno; se, invece, prendiamo a destra ci affacciamo sulla bassa Val Masino, scendendo a Civo e di qui a Ponte del Baffo, dove intercettiamo la ss. 404 della Val Masino, che, percorsa in discesa, ci porta a Màsino. Ci dobbiamo, ora, portare sulla ss. 38 dello Stelvio, procedendo in direzione di Morbegno, per tornare a Traona.

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