GALLERIA DI IMMAGINI; CARTA DEL PERCORSO

Punti di partenza ed arrivo
Tempo necessario
Dislivello in altezza
in m.
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti)
Prata Camportaccio-Bilinghero-Stovano-Pratella
2 h
650
E

Fra le classiche di corsa in montagna che si sono affermate da diversi anni in Provincia di Sondrio la Prata-Pratella occupa i primi posti. Senza alcuna pretesa di emulare le imprese dei runners, che completano il percorso in tempi nell’ordine dei 25-26 minuti, possiamo, con tutta calma, regalarci una bella camminata, godibilissima anche nella stagione invernale, per salire al terrazzo panoramico del maggengo di Pratella, a monte di Prata Camportaccio.
Portiamoci, dunque, a Prata Camportaccio, lasciando, ad uno svincolo a destra, la ss. 36 dello Spluga poco prima dell’ingresso in Chiavenna. Superato un sottopasso, prendiamo a destra e poi a sinistra, salendo alla bella chiesa parrocchiale di S. Eusebio. Parcheggiata l’automobile a destra della chiesa (m. 352), ci mettiamo in cammino sulla strada asfaltata, salendo per breve tratto fino ad un bivio: mentre la strada di sinistra continua per la frazione di Lottano (o Lotteno), quella di destra (via S. Cristoforo) scavalca, su un ponte, il torrente Schiesone e comincia a salire al maggengo di Pratella. Ovviamente noi la seguiamo solo per lo stretto indispensabile, per impegnare, appena possibile, l’antica mulattiera.
La troviamo, infatti, dopo breve tratto, alla nostra sinistra. Anzi, ne troviamo due: una prende a sinistra (sentiero degli antichi nuclei), mentre la seconda, quella che ci interessa, sale verso destra (nella stessa direzione della strada, ma più alta); un cartello escursionistico ci conferma che è questa la mulattiera che conduce, in un’ora e 20 minuti, ai Prati di Pratella (percorso B1). Ci accompagnano segnavia rosso-bianco-rossi e bianco-rossi. Dopo pochi tornanti, siamo ad un rudere: qui si stacca dalla mulattiera un sentierino, sulla sinistra, che noi ignoriamo, proseguendo verso destra. Intercettata la strada asfaltata, proseguiamo sul suo lato opposto, sempre verso destra. Dopo una sequenza di tornanti sx-dx, siamo alle baite di Bilinghero (m. 540), che lasciamo alla nostra destra, procedendo per brevissimo tratto a sinistra, per poi piegare a destra, seguendo le indicazioni del sentiero del castagneto (il cartello dà Stova all’Orlo a 5 minuti e Pratella a 45 minuti). 
Passiamo subito dalla località Cios (m. 560) ed in breve siamo alla località Stova all’Orlo (o Stovano). Qui prendiamo a sinistra, passando fra le baite. Qui troviamo una corte datata 1849 ed un dipinto datato 1829. Lasciate alle spalle le baite, ci troviamo in un bel ripiano di castagni secolari: qui il sentiero si vede appena. In breve, comunque, siamo di nuovo alla strada asfaltata, che proviene da sinistra. Senza seguirla, la attraversiamo.
Sul lato opposto troviamo una pista che procede in piano e, alla sua destra (non è evidentissima, all’inizio), la ripresa della mulattiera, che sale fra muretti a secco. Procediamo in un bel bosco di castagni e, dopo un bel tratto di salita, tocchiamo per la terza volta la strada asfaltata, questa volta solo tangenzialmente, ad uno suo tornante dx, in corrispondenza di una piazzola. Anche in questo caso la mulattiera riprende subito dopo e prosegue nella salita, fino ad un bivio, al quale ignoriamo la più debole traccia di sinistra e proseguiamo su quella di destra (freccia bianca). I castagni hanno lasciato il posto alle prime conifere, e la meta non è lontana. Nella successiva salita, passiamo a sinistra delle baite della località del Bosco e sbuchiamo ai prati di Pratella proprio sotto la chiesetta  dedicata a S. Cristoforo (m. 999). La salita richiede un’ora e tre quarti di cammino o poco più, per superare un dislivello approssimativo in salita di 650 metri. Possiamo, ovviamente, soffermarci ai prati, oppure, seguendo le indicazioni, salire a Pratella di Sopra. Troviamo qui anche un interessante sentiero Botanico e, infine, la partenza del sentiero, segnalato, per il Rifugio Il Biondo, in Val Schiesone.

 

CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line

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