CARTE DEL PERCORSO


La parete nord-est del pizzo Badile

Il Trekking del Granito è una traversata alta di 32,2 km effettuabile in cinque giorni (con tappa nei rifugi del Forno, dell'Albigna, di Sciora e di Sasc' Fura), che si articola ai piedi degli splendidi spalti di granito del versante settentrionale ed elvetico del Gruppo del Masino, sul fianco meridionale della Val Bregaglia, con partenza dal passo del Maloja ed arrivo a Bondo. Una traversata che ricorda per molti aspetti il tratto centrale del celebre Sentiero Roma, sul versante opposto del gruppo del Masino.
Richiede preparazione fisica (anche se le tappe non sono particolarmente impegnative), esperienza escursionistica ed attrezzatura per procedere su terreno nivo-glaciale ed attrezzato (piccozza, ramponi, cordini per l'assicurazione alle corde fisse), oltre che buone condizioni atmosferiche e di visibilità.
Una traversata da affrontare, dunque, con tutte le cautele del caso e da vivere come esperienza impagabile, che soddisfa le attese anche dei più esigenti escursionisti, fra scenari non molto battuti ma di bellezza superba.

5 - DALLA CAPANNA SASC' FURA' A BONDO

Punti di partenza ed arrivo
Tempo necessario
Dislivello in altezza
in m.
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti)
Capanna Sciora-Capanna Sacs' Furà
3 h e 30 min.
450 (670 in discesa)
E
SINTESI. Seguendo le indicazioni lasciamo la Capanna Sasc’ Furà (m. 1904) scendendo verso nord sul sentiero per Bondo, che entra subito in un bosco di larici., passando presso un caratteristico masso tondeggiante. Perdiamo un centinaio di metri procedendo verso nord-est, su un largo dosso, fino a raggiungere il punto in cui la pendenza si accentua bruscamente. Qui il sentiero, largo, ben scalinato e segnalato, piega bruscamente a destra (sud) traversando verso il fianco di un orrido vallone. Piega poi a sinistra (est)  e dopo un breve traverso ancora a sinistra (nord-nord-est), scende per un tratto esposto protetto da corrimano e scalinature in legno, per poi proseguire, nella boscaglia, superando diversi torrentelli grazie a caratteristici ponticelli in legno e tratti caratterizzati da scalini di legno disposti con maestria incomparabile. Terminata questa piccola discesa agli inferi, ci immergiamo in un più rassicurante bosco e perdiamo quota con alcune svolte, mantenendo la direzione nord-nord-est. Passiamo quindi per alcune radure, che precedono il ponte sul torrente Bondasca, che ci fa passare sul versante settentrionale della valle. Qui una breve salita ci porta ad un bivio segnalato: un cartello dà, per il sentiero che stiamo percorrendo, la Capanna Sasc’ Furà ad un’ora e mezza, mentre quello che prende a destra porta in due ore e mezza alla Capanna Sciora. Ignoriamo questo secondo sentiero ed andiamo a sinistra, passando per le caratteristiche baite di Larèt (m. 1377). Le lasciamo alle spalle procedendo verso ovest ed in breve ci immettiamo nella carrozzabile della Val Bondasca (m. 1300), che ora seguiamo interamente per l’ultima parte della discesa. Scendiamo gradualmente, per un buon tratto, verso ovest-nord-ovest, poco sopra il torrente Bondasca, incontrando due ponti che portano sul lato opposto della valle. Noi restiamo sulla carrozzabile che piega leggermente a destra e raggiunge le baite di Pra (m. 1133). Qui la strada disegna una sequenza di tornanti sx-dx e prosegue in leggera discesa verso nord-ovest, fino a quota 2045, dove volge bruscamente a sinistra, scendendo al torrente Bondasca che supera su un ponte. Poi volge a destra e riprende a scendere verso nord-ovest. Dopo un’ampia semicurva a sinistra, ci affacciamo alla parte alta di Bondo (m. 908). La strada volge a destra e scende infine al centro del paese (m. 823). Da qui scendiamo ad intercettare la strada di Val Bregaglia, attendendo il passaggio di un mezzo pubblico che ci riporti al passo del Maloja (m. 802).


Il rifugio Sasc' Furà

La quinta ed ultima tappa del Trekking del Granito è quasi tutta in discesa: dal rifugio Sasc’ Furà (m. 1904) scendiamo, infatti, a Bondo, sul fondovalle della Val Bregaglia, con un percorso di circa 2,2 km ed un dislivello minimo in altezza (70 m) e medio indiscesa (620 m).
Seguendo le indicazioni lasciamo la Capanna Sasc’ Furà (m. 1904) scendendo verso nord sul sentiero per Bondo, che entra subito in un bosco di larici., passando presso un caratteristico masso tondeggiante. Perdiamo un centinaio di metri procedendo verso nord-est, su un largo dosso, fino a raggiungere il punto in cui la pendenza si accentua bruscamente. Qui il sentiero, largo, ben scalinato e segnalato, piega bruscamente a destra (sud) traversando verso il fianco di un orrido vallone. Piega poi a sinistra (est)  e dopo un breve traverso ancora a sinistra (nord-nord-est), scende per un tratto esposto protetto da corrimano e scalinature in legno, per poi proseguire, nella boscaglia, superando diversi torrentelli grazie a caratteristici ponticelli in legno e tratti caratterizzati da scalini di legno disposti con maestria incomparabile.


Vallone

Scalinature sul sentiero

Terminata questa piccola discesa agli inferi, ci immergiamo in un più rassicurante bosco e perdiamo quota con alcune svolte, mantenendo la direzione nord-nord-est. Passiamo quindi per alcune radure, che precedono il ponte sul torrente Bondasca, che ci fa passare sul versante settentrionale della valle. Qui una breve salita ci porta ad un bivio segnalato: un cartello dà, per il sentiero che stiamo percorrendo, la Capanna Sasc’ Furà ad un’ora e mezza, mentre quello che prende a destra porta in due ore e mezza alla Capanna Sciora. Ignoriamo questo secondo sentiero ed andiamo a sinistra, passando per le caratteristiche baite di Larèt (m. 1377).


Sentiero per Bondo

Le lasciamo alle spalle procedendo verso ovest ed in breve ci immettiamo nella carrozzabile della Val Bondasca (m. 1300), che ora seguiamo interamente per l’ultima parte della discesa. Scendiamo gradualmente, per un buon tratto, verso ovest-nord-ovest, poco sopra il torrente Bondasca, incontrando due ponti che portano sul lato opposto della valle. Noi restiamo sulla carrozzabile che piega leggermente a destra e raggiunge le baite di Pra (m. 1133). Qui la strada disegna una sequenza di tornanti sx-dx e prosegue in leggera discesa verso nord-ovest, fino a quota 2045, dove volge bruscamente a sinistra, scendendo al torrente Bondasca che supera su un ponte. Poi volge a destra e riprende a scendere verso nord-ovest. Dopo un’ampia semicurva a sinistra, ci affacciamo alla parte alta di Bondo (m. 908).
La strada volge a destra e scende infine al centro del paese (m. 823). Da qui scendiamo ad intercettare la strada di Val Bregaglia, attendendo il passaggio di un mezzo pubblico che ci riporti al passo del Maloja (m. 802)
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Pizzo Badile visto dal vallone della Trubinasca

CARTE DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line.

IL TREKKING DEL GRANITO

 

 

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