SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it):
S. Fortunato martire

PROVERBI

Cata la malva in lüi e te stare sèn tüt l'invern
(raccogli la malva a luglio e starai bene tutto l'inverno - Fraciscio)
Quel che té via ‘l frècc’ ‘l tè via anch’ el colt

(i vestiti che difendono dal freddo difendono anche dal caldo – Montagna)
L’è méi cuntentàss del pòch che del niént (è meglio accontentarsi del poco che del nulla)
Del pòch s én gòd, del tròp se pèrd (il poco si gode, il troppo si perde)
Sempre sténta chi mai se cunténta (sempre stenta chi mai si accontenta)
Un pu per ün fa mal a nigün (un po’ per uno non fa male a nessuno)
La pàia tacàda al föch l’é perìcul che la brüse (la paglia vicino al fuoco rischia di bruciare - Teglio)
Amur veil nu fa mai rüdgna (amore vecchio non fa mai ruggine - Val Bregaglia)
L'é mei essa sul, chi mal acumpagnai (è meglio esser soli che mal accompagnati - Poschiavo)

VITA DI UNA VOLTA

Lùi

Ma vardà lùi,
che ràza de sc'posòta,
che la dóndola sui fiànch
in del furmént!...
Per fòrza al sól
l'à ciapà `na còta:
l'è imbambolà,
che capìsc più gnént!
Al pica, al ciòca, al sùda,
al ne pò più,
al sg'lónga i brèc'
a sg'basgiotàla su.
Che sc'curiosàr de sc'tèla...,
che ciceràr de gra!
I kiùren che i papàver
i én ségn
de qui basgìn.

Luglio

Ma guardate luglio
che ragazzona formosa
che si dimena sui fianchi
nel frumento!...
Per forza il sole
si è presa una cotta:
è come imbambolato
e non capisce più nulla!
Scalda, batte a perpendicolo, fa sudare
non può più resistere,
allunga le braccia
per baciarla.
Che ammiccare di stelle...,
che spettegolare di grilli!
Giurano che i papaveri
sono i segni
di quei baci.

(Dalla raccolta di Giuseppina Martinelli, pubblicata sul Bollettino della Società Storica dell’Alta Valtellina del 1999, nell’articolo “Mi me rigòrdi…”, di Michela Pola)

STORIA

Nell'opera di Bassi, Ercole, “La Valtellina (Provincia di Sondrio)” (Milano, Tipografia degli Operai, 1890), leggiamo le seguenti notizie sulla situazione del patrimonio boschivo nella Provincia di Sondrio sul finire dell'Ottocento:

Nel piano, massime in golena, lungo i fossi ed i torrenti si trovano delle boscaglie cedue di ontano, pioppo, rubinia; ma la zona delle foreste, come già fu detto, comincia dalle prime falde della montagna e si innalza sin circa i 2000 metri sul livello del piano. Si ricorda eziandio che è specialmente il versante delle prealpi prospiciente a nord (a bacio) il più ricco di foreste, le quali abbracciano quasi completamente la plaga. Il versante di fronte, più favorito dal sole e quindi più adatto alla vite, ha una fascia più ristretta e meno densa di boschi, rispettati solo dalla necessità di proteggere i villaggi e le campagne sottostanti dagli scoscendimenti.
Nei secoli scorsi anche la Valtellina era assai più ricca di foreste: le sue pendici e le sue valli secondarie ne erano tutte ricoperte. Non era già che allora si avesse maggior rispetto pei boschi, questa grande provvidenza per la consistenza teritoriale e per la regolarità del clima; ma in allora l'assoluta mancanza delle strade e del commercio e il poco prezzo del legname rendeva troppo faticoso e dispendioso il suo trasporto e quindi poco rimuneratore il suo taglio. E í infatti non appena si aprirono le prime grandi arterie stradali e si comprese che il taglio dei boschi poteva essere una buona speculazione, che tutti, e privati e comuni, si affrettarono a tagliare e a vendere i propri boschi. In tal modo vaste estensioni di montagna divennero nude; le capre, sempre numerose, scorrazzando liberamente e divorando i teneri germogli, impedirono ai boschi di ripopolarsi di nuovi alberi.



Per mettere il colmo alla distruzione di questi si aggiunse il cattivo sistema adottato da qualche comune, per esempio, in Val Malenco, di alienare od affittare il bosco ad uno, il terreno boscato ad altri per il pascolo. Il secondo era indotto, anche col fuoco, a distruggere il bosco per meglio usufruire del pascolo.
Si aggiunse pure il diritto e l'uso dei pascoli nei boschi comunali, di far ivi stramaglie, di tagliarvi rami secondari, di raccogliervi legna secca e, peggio ancora, per libidine di denaro, comuni e privati, ma più specialmente i primi, dopo il taglio vendevano i ceppi per farne carbone; in tal modo quei provvidi sostegni venivano svelti dal suolo e questo restava cosi miseramente squarciato ed esposto a scoscendere ad ogni acquazzone.
Si può facilmente comprendere il facile abuso che si faceva di tale diritto a grande deterioramento delle misere foreste. Finalmente si aggiunse il grave danno che produceva il trascinare tutto il legname abbasso e l'uso invalso delle fluitazioni. Ben presto si fecero sentire le disastrose conseguenze di tale improvvido sistema. Stagioni spostate; accresciuto il gelo d'inverno, il caldo, il secco e la grandine d'estate; frequenti sbalzi di temperatura, ghiacciai aumentati di estensione; torrenti più instabili e rovinosi, continui franamenti delle montagne con gravi danni ai ponti e alle campagne sottostanti e agli stessi abitati ; la legna rincarita e scarsa obbligò l'abbandono di alcune cave e miniere, non essendovi più la convenienza di esercitarle. Fortunatamente a poco a poco successe la reazione: la legge italica del 1811, altri provvedimenti governativi, l'alienazione in lotti ai comunisti di molti boschi comunali, la maggiore sorveglianza e, più ancora, l'essersi aperti mediante strade e ferrovie vasti territori a boschi in Tirolo, in Ungheria, in Transilvania, fecero talmente rinvilire il legname da togliere buona parte della convenienza di tagliare i boschi in Valtellina. Ed infatti da una trentina d'anni a questa parte, e specialmente nell'ultimo quindicennio, le montagne già brulle ritornarono a rivestirsi; i privati difesero e fecero meglio rispettare la loro proprietà boschiva, regolando i tagli; dietro gli incoraggiamenti ed i sussidi della provincia e del Comizio agrario si eressero molte briglie e si iniziarono diverse piantagioni, ed ora è entrato nella nobile gara anche il Club Alpino, promovendosi da esso il rimboschimento di una rilevante plaga sopra Ponte di Valtellina.”

AMBIENTE

 

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I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

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PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

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